Con la didattica a distanza è diminuita la partecipazione degli alunni con disabilità

Con la Didattica a distanza, i livelli di partecipazione alla vita scolastica sono diminuiti sensibilmente, oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70 mila) non ha preso parte alle lezioni

I motivi che hanno reso difficile la partecipazione degli alunni con disabilità alla Didattica a distanza sono diversi; tra i più frequenti sono da segnalare la gravità della patologia (27%), la difficoltà dei familiari a collaborare (20%) e il disagio socio-economico (17%). Per una quota meno consistente ma non trascurabile di ragazzi, il motivo dell’esclusione è dovuto alla difficoltà nell’adattare il Piano educativo per l’inclusione (PEI) alla Didattica a distanza (6%), alla mancanza di strumenti tecnologici (6%) e, per una parte residuale, alla mancanza di ausili didattici specifici (3%).

L’attivazione della Didattica a distanza (DAD), resa obbligatoria a partire dal 9 aprile 2020 (d.l. 8 aprile 2020, n.22) per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19, ha rappresentato un ostacolo al proseguimento dei percorsi di inclusione intrapresi dai docenti, riducendo sensibilmente la partecipazione degli alunni con disabilità. L’attivazione della DAD ha reso più complesso un processo delicato come quello dell’inclusione scolastica. La presenza in aula, le relazioni con i propri compagni, il sostegno di figure competenti opportunamente formate, la presenza e la fruibilità di tecnologie adeguate, l’accessibilità dello spazio, giocano un ruolo fondamentale nel favorire la partecipazione degli alunni con disabilità a una didattica inclusiva

Le politiche di inclusione attuate negli anni infatti hanno favorito un progressivo aumento della partecipazione.

Sperando che la pandemia sia al termine ci auguriamo per il prossimo anno scolastico di tornare totalmente alla presenza in aula favorendo così inclusione e partecipazione.

Fonte ISTAT

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