MALATTIE E DISTURBI OCULARI

Area pediatrica dell’Ipovisione e cecità.

DALLA GESTAZIONE ALL’INFANZIA

Fattori ambientali
Figurano, per esempio, tutte le noxae che agiscono in un determinato momento del periodo gestazionale. I fattori possono essere meccanici, fisici (radiazioni ionizzanti), chimici (soprattutto farmaci), immunologici, metabolici, endocrini, nutrizionali.

Fattori infettivi
Rivestono una particolare importanza e tra essi si annoverano patologie contratte dalle donne durante la gravidanza e trasmesse verticalmente all’embrione, quali infezioni da virus rubeolico, da citomegalovirus e da toxoplasma. Nell’embriopatia rubeolica, il rischio di malformazioni è molto elevato se la madre contrae la malattia tra 13 la 1a e la 16a settimana di gravidanza, con una percentuale del 20-60% più alta nel primo mese di gravidanza; le patologie oculari sono: la cataratta (frequente nella 2a -11a settimana), il glaucoma malformativo, anomalie iridee, la retinopatia e il microftalmo. Le patologie oculari da citomegalovirus sono la corio-retinite centrale e la cataratta; nell’embrio-fetopatia da toxoplasma si ha la corio-retinite necrotizzante centrale (maculopatia), cataratta totale e microftalmo. Si stima che un neonato su mille sia infetto e il 65% sia asintomatico.

Cataratta congenita
È la più frequente delle anomalie congenite oculari: si stima che sia presente ogni 1.600-2.000 nati in vari gradi di opacità ed è responsabile di circa il 15% dei casi di cecità nell’infanzia, essendo bilaterale in circa 2/3 dei casi. 

Glaucoma infantile
Nell’occhio esistono dei piccoli canali che permettono ai liquidi che si formano di fuoriuscire, Quando questi canalini non siano ben formati i liquidi accumulandosi nell’occhio ne fanno aumentare la pressione. La retina e la papilla ottica situate all’interno risultano compresse progressivamente fino all’atrofia e quindi alla perdita della vista. La malformazione, congenita, è in generale bilaterale seppure la possibile differenza per i due occhi può essere più o meno grave.

Retinoblastoma
È il tumore maligno primitivo intraoculare più frequente dell’infanzia. È comunque piuttosto raro colpendo all’incirca un bambino ogni 20.000 nati vivi. La fascia di età più colpita è tra la nascita e i tre anni. L’età media alla diagnosi varia tra i 6 e i 12 mesi nei casi bilaterali, e da 18 a 24 mesi in quelle unilaterali. Il retinoblastoma può essere ereditario (1/3 dei casi) o congenito (2/3 dei casi). Se precocemente diagnosticato e se seguiti i moderni protocolli terapeutici, ha una sopravvivenza del 90%.

Retinopatia del prematuro (Retinopathy Of Prematurity: ROP)
Tutti i prematuri devono essere monitorati da un punto di vista oculistico dopo il parto secondo protocolli rigidi che prevedano controlli frequenti. La ROP è presente in bambini con peso alla nascita inferiore a 1.251gr nel 34% e in quelli con peso inferiore a 1.000gr nel 46%. Oggi è una delle maggiori cause di cecità e ipovisione nei paesi industrializzati ed è in aumento di pari passo con il migliorare della sopravvivenza neonatale.

Ambliopia monolaterale

Con tale termine si indica una riduzione visiva senza alterazioni evidenti dell’occhio o delle vie nervose visive. In effetti tale tipo di riduzione visiva è nella maggior parte dei casi dovuta al non uso di uno dei due occhi durante la fase di sviluppo e strutturazione del sistema visivo cioè dalla nascita fino a circa sei anni. Questo non uso è di norma dipendente da una rifrazione fra i due occhi diversa e non corretta. Tutte queste irregolarità di struttura dell’occhio possono presentarsi isolate o variamente combinate. Se il difetto interessa in maniera simmetrica i due occhi non comporta, tranne in casi estremi, turbe dello sviluppo. Viceversa se interessa solo un occhio questo, inviando al cervello segnali più confusi, si sviluppa di meno, Con terminologia popolare l’occhio diviene “pigro” in termini tecnici ambliope. Così l’occhio, quando non venga correttamente stimolato, sviluppa poco e male le sue capacità visive. L’occhio sano contro laterale prende il sopravvento, diviene dominante ed obbliga il cervello ad ignorare i segnali che giungono dall’occhio più debole. Una correzione tempestiva del difetto a mezzo di occhiali o lenti a contatto, permette all’occhio di riacquistare normale focalizzazione e quindi normali possibilità di sviluppo.