Cucinelli e Michele, doppiatori e personaggi del cartone animato inclusivo

Tratto da Corriere della Sera

Nel cast di star che partecipano al progetto Lampadino e Caramella. Non solo la voce è la loro, anche i due personaggi animati creati ad hoc: Cucinelli sarà un saggio ariete, mentre Michele un salice sapiente

Dell’inclusività tanto si parla, in questi ultimi anni. Senza ombra di smentita il mondo della moda da sempre è stato portabandiera di tutto ciò che non solo in fatto di stile, ma anche come fenomeno sociale e culturale era e continuerà a essere inclusivo. Hanno accettato con entusiasmo Brunello Cucinelli, il filosofo del cashmere e Alessandro Michele, direttore creativo Gucci di partecipare a un progetto rivolto ai bimbi nel nome dell’inclusività: si tratta della serie animata Lampadino e Caramella, alla sua seconda stagione in onda da metà febbraio 2022 su Rai Yoyo, il primo cartone animato senza barriere rivolto  a bimbi tra i due e i sei anni non solo normodotati, ma anche ipo e non vedenti, non udenti e autistici.

Cucinelli e Michele doppiano due personaggi protagonisti di altrettanti episodi dei 20 programmati. Non solo. Per ciascuno di loro è stato creato un personaggio animato ad hoc al quale dare la voce: Cucinelli sarà un saggio ariete custode delle tradizioni, mentre Michele si trasformerà in un albero fatato.

«I bambini rappresentano il nostro futuro. Bisogna garantirglielo. Questo è un modo per prepararli. Comunicare con tutti, senza distinzione alcuna». Così commenta Brunello Cucinelli:    dà voce all’ariete in doppiopetto Casimiro da Solomeo: Solomeo è il borgo umbro suo quartier generale. Progetto di umanesimo etico attraverso il quale Cucinelli ha riportato il borgo agli antichi splendori della sua origine, portando avanti un progetto di riqualificazione del territorio, implementando anche il contesto sociale e culturale locale.  «Sono diventato già nonno Casimiro per le mie due nipotine e il mio nipotino — svela ridendo —. Ho accettato di partecipare pensando a loro». Paladino di ogni inclusività lo è sempre stato Alessandro Michele, direttore creativo Gucci e per lui un look arboreo: il Magi Salice sapiente.

Questo cartone animato gioca anche la carta vincente della specularità tra le voci dei personaggi noti che partecipano al progetto e doppiano i loro corrispettivi animati, creati quasi come avatar disegnati sartorialmente. Disney ha fatto scuola. «Un programma dove animazione e linguaggio dei segni si integrano», spiega Luca Milano, direttore Rai Ragazzi». La serie prodotta con  Animundi è nata da un’idea della casa editrice per l’infanzia Puntidivista e realizzata con metodologia CartoonAble per abbattere ogni barriera. Protagonisti, i fratellini Lampadino e Caramella: frequentano varcando una quercia magica il MagiRegno degli Zampa. Qui incontrano animali e piante fatate con i quali affrontano un tema differente ogni episodio. Tasselli per spiegare ai bimbi trattando i temi di inclusione, rispetto e uguaglianza, cosa e come sarà la realtà da grandi.

In totale sono ben 28 le “guest voices” protagoniste, tra queste quelle di Gianna Nannini, Giancarlo Fisichella e Arturo Brachetti. Mentre l’attore Giorgio Lupano, Pingio il pinguino, svela il suo entusiasmo di poter proseguire nel percorso iniziato nel 2015 in teatro con il testo Figli di un dio minore: «in scena grazie a e al fianco di attori sordi».

Ci sono anche (per la seconda volta) Vladimir Luxuria e Guillermo Mariotto; il Mago Forest, il regista Pino Strabbioli e l’attore Enrico Ianniello. E ancora. Carolyn Smith e Amadeus, l’armadillo Armadillus: «il mio vero alter ego». Dal basket il cestista Marco Belinelli e l’allenatore Frank Vitucci. Omaggio a Renzo Arbore il personaggio di Arborio il polpo. Il direttore del Museo della Scienza e Tecnologia di Milano Fiorenzo Galli è il gallo Leo, mentre la scrittrice Chiara Gamberale è Albachiara, mamma koala, va da sé, anch’essa scrittrice.  A proposito di porte magiche, non poteva certo mancare il loro simbolo: Bruno Vespa. Nel MagiRegno è Bruno Canguro. «Insegno ad accettare le sfide e a farlo con coraggio. I bimbi devono apprendere a essere coraggiosi sin dalla loro età».

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